Nuovi spazi di socializzazione e di aggregazione per Acquaviva
Vogliamo liberare "Il centro Gualdo" dalle automobili e abbellire il Castello di Acquaviva con opere creative e stimolanti per la comunità.
San Marino è il terzo stato più piccolo d’Europa ed è suddiviso in nove piccole comunità, chiamate “castelli”. Acquaviva, il Castello di cui ci occuperemo, è situato nella parte occidentale di San Marino e può contare su circa 2000 abitanti. Questa località non dispone di un centro ben definito, ma è suddivisa tra la zona storica di Acquaviva, che si trova più a monte, e Gualdicciolo, una frazione del Castello, che si è sviluppata lungo la strada che collega San Marino alla Valmarecchia.
La nostra proposta mira a ridare un carattere al Castello per far sì che le persone si possano incontrare, passeggiare e lasciare che i propri figli escano di casa e si incontrino senza pericoli.
Osservando le strade di San Marino, si notano strutture e luoghi poco curati a livello estetico e urbanistico. In quest’ottica Acquaviva rientra a pieno titolo tra i nostri castelli maggiormente trascurati e disarmonici.
Il Centro Gualdo
Ma quella di Gualdicciolo è ancora una piazza? Tutte le piazze di San Marino sono state trasformate in parcheggi: a titolo esemplificativo è sufficiente pensare a quanto è successo a Serravalle, Dogana, Montegiardino e addirittura a Borgo Maggiore, che, è bene ricordarlo, è una località iscritta dall’Unesco tra i patrimoni dell’umanità. In breve, quasi tutte le piazze di San Marino sono oggi inutilizzabili per la cittadinanza.
Sin dal principio le piazze sono nate come luogo di ritrovo e di socializzazione,
dove le persone potevano darsi appuntamento, stare insieme e avere un punto di
riferimento per rigenerarsi. Le donne e gli uomini al giorno d’oggi sembrano
non ricordarne l’importanza. Le piazze sono come state dimenticate nonostante
abbiano ricoperto un ruolo fondamentale nella città sin dai tempi più antichi. Gli abitanti
hanno il diritto di avere uno spazio confortevole che li rispecchi e che consenta loro lo svolgimento delle attività quotidiane. Anche per i turisti la piazza è un ambiente
importante poiché rappresenta l’immagine e il cuore pulsante di un paese. Non si può pertanto privare un centro abitato del suo elemento portante.
Ma perché a San Marino le piazze sono diventate parcheggi?
Tutto ciò è accaduto poiché diamo la precedenza ai veicoli piuttosto
che al nostro benessere. Infatti a San Marino le abitazioni sono tutte troppo
lontane dai vari servizi e dai centri e questo porta i cittadini a dover far
affidamento sui propri mezzi. Ma così facendo siamo stati privati della libertà
e degli spazi di svago.
Ora noi vorremmo riqualificare quello spazio e liberare dalle autovetture la piazza chiamata “Centro Gualdo” che oggi è utilizzata come posteggio dai lavoratori e dai clienti. Per gli automobilisti frettolosi si tratta indubbiamente di una comodità, ma dal punto di vista urbanistico è il segno che ci siamo dimenticati della nostra storia e del nostro modo di concepire i centri abitati.
La piazza ha una forma tondeggiante con al suo interno paletti che delimitano il transito delle macchine. Inoltre presenta negozi di vario tipo, come un supermercato, un'edicola, banche, uffici ed un ristorante. Noi vorremmo che l'amministrazione la riqualificasse e la ridonasse alla cittadinanza. Si aprirebbe così un nuovo spazio socializzante ricco di vita con panchine e con aree verdi che ridarebbero armonia e bellezza al centro.
E i marciapiedi?
Un'altra mancanza emersa è sicuramente la carenza dei marciapiedi,
che sono insufficienti ad Acquaviva, come del resto in tutto il territorio. La loro assenza si sente soprattutto lungo la strada
principale, dove ogni giorno passano a grande velocità numerose automobili e i pedoni corrono il
rischio di essere investiti. Per molti essa rappresenta una vera e propria barriera insormontabile, una gabbia che impedisce ai più giovani, ma anche agli anziani che vi abitano accanto, di raggiungere autonomamente la loro meta. Una strada che nega alle persone di muoversi rappresenta una vera e propria contraddizione. Un marciapiede adeguato, una ciclabile e semafori a chiamata renderebbero più piacevole e sicuro il passaggio per chi
si muove a piedi o con mezzi alternativi a quelli a motore.
E la manutenzione?
Per giunta alcuni luoghi non vengono curati esteticamente: l’altezza
dell’erba lungo il torrente San Marino è troppo alta e alcuni cartelli sono
rovinati e non permettono di comprendere il messaggio da loro espresso.
Inoltre, diversi bidoni sono stracolmi, così facendo, i rifiuti debordano e
successivamente inquinano il territorio.
Anche l'arte potrebbe dare lustro al Castello
Per abbellire e valorizzare il Castello si potrebbero realizzare dei
murales con i quali decorare le pareti delle fabbriche o degli edifici
abbandonati che deturpano il paesaggio. Le
opere regalerebbero un qualcosa di speciale che darebbe un impulso alla vita
culturale di Acquaviva. Queste pitture tratterebbero scene storiche sul mito di
San Marino o potrebbero concentrarsi su tematiche attuali come la lotta per i
diritti umani, l’ambiente o, semplicemente, allietare le vie con raffigurazioni
di animali, paesaggi floreali e tante altre scene.
Alcuni esempi
Una breve riflessione finale
Speriamo che questo progetto possa venire compreso e concretizzato in futuro nella prospettiva di creare un ambiente migliore in cui vivere. Con un po’ di attenzione, il Castello di Acquaviva potrebbero trasformarsi da agglomerato urbano in un paesino con una propria identità. Ciò favorirebbe la socializzazione e il benessere. Fermiamoci tutti un attimo a riflettere e lavoriamo insieme per ideare luoghi sereni e sicuri per tutta la comunità. In fondo una trasformazione urbana di questo genere non sarebbe solo a vantaggio della collettività, ma anche dei privati che grazie alla riqualificazione urbanistica del Castello vedrebbero accrescersi il valore dei terreni e delle case. Perché no? Buttiamoci, proviamo realmente a pensare a qualcosa di nuovo e di bello per il nostro futuro.
Sofia Buscarini, Anna Aliaj,
Giulio Giannini e Viola Vannucci