San Marino ha dimenticato i suoi pedoni?
San Marino, la Repubblica delle automobili? Rivendichiamo la libertà di passeggiare in sicurezza nel nostro territorio.
Si definisce un pedone un cittadino che per spostarsi da un luogo a un altro non sfrutta i veicoli. La sua vita è spesso in pericolo perché la maggior parte del territorio sammarinese è stato concepito quasi esclusivamente a vantaggio dei mezzi a motore.
Lo stato attuale delle cose merita un’attenta riflessione.
Chi almeno una volta al giorno non si lamenta per la dipendenza esasperata dalla propria automobile? Chi di noi non desidererebbe vivere in una città senza smog? Chi vorrebbe lasciare andare i propri figli a piedi a scuola o dagli amici senza aver la preoccupazione che accada loro qualcosa di spiacevole? Tutti ci chiediamo quando questi obiettivi verranno raggiunti.
E’ giunto il tempo che la cittadinanza e gli amministratori pubblici si rendano conto di quanto sia importante soddisfare la mobilità dolce e condivisa. Occorrerebbe privilegiare i mezzi pubblici, le biciclette, anche a pedalata assistita e, soprattutto, incentivare coloro che si muovono a piedi.
L’undicesimo obiettivo dell’agenda 2030 prevede l'inclusività e l'incolumità degli spazi frequentati, perciò i marciapiedi e i passaggi pedonali sono imprescindibili e devono essere privi di pericoli.
Anche il centro di Serravalle presenta diversi aspetti che dovrebbero essere migliorati. In Piazza Bertoldi, la piazza principale del borgo, ci siamo imbattuti nel problema dell’attraversamento stradale. Le strisce pedonali sono insufficienti e troppo distanti l’una dall’altra. Il traffico è intenso e per questo le macchine non danno la possibilità di attraversare. In più non tutti rispettano le strisce pedonali.
A differenza dei paesi del nord, dove le multe per chi non rispetta il transito dei pedoni sono molto salate, da noi la condotta degli automobilisti è affidata principalmente al buon cuore dei conducenti. Per eliminare questo delicato problema sarebbe opportuno una maggiore educazione da parte di tutti e l'installazione di semafori a chiamata. Si tratta di semafori che consentono il passaggio dei pedoni mediante un sistema che fa scattare il rosso quando viene richiesto. L’unico semaforo pedonale presente a Serravalle è stato inaugurato nel 23 Marzo 2023 e si trova in Via Tre Settembre a Dogana. Un po’ poco, se consideriamo la pericolosità delle nostre strade.
Il problema più grave è rappresentato proprio dalla Superstrada che collega Dogana a Borgo Maggiore che costituisce in tutto il territorio un ibrido tra una strada a scorrimento veloce e una strada urbana. Essa è un muro che taglia in due tutto il Castello di Serravalle. Raggiungere l'altro lato della strada a piedi è spesso impossibile, eppure le case, i negozi e i numerosi centri commerciali che l'affiancano sono la meta quotidiana di tanti sammarinesi. In questa zona è tutto pensato esclusivamente per gli automobilisti. Per renderla accessibile anche ai pedoni e ai ciclisti occorrerebbero ponti, sottopassaggi, marciapiedi ciclopedonali sicuri e alla portata di tutti. in fondo, ci troviamo in un zona abbastanza pianeggiante e adatta a chi volesse percorrerla con le proprie gambe. Il ponte pedonale che collega Serravalle al Multieventi è al momento l'unica iniziativa positiva in tal senso.
Vorremmo che fosse realizzato il sospirato collegamento ciclopedonale tra il Parco Ausa e il Parco Laiala.
Dal momento che in molti vorrebbero completare il collegamento tra i due parchi di Serravalle (il Parco Ausa e il Parco Laiala) abbiamo elaborato un’idea per renderlo possibile. Si partirebbe dalla fine del Parco Ausa e si percorrerebbe il sentiero tracciato dietro all’Azzurro. Il sentiero viene improvvisamente interrotto da strada Lamaticcie che insieme alle altre strade trafficate della zona si frappone come una barriera tra i due parchi. La delusione si accresce quando ci si rende conto che Strada Lamaticcie non ha un marciapiede e costringe pertanto il pedone a camminare pericolosamente sulla sede stradale per superare il torrente Ausa. Lo stesso problema sussiste per via Nicolò Tommaseo lungo la quale proseguirebbe la "nostra" ciclopedonale. Dopo circa duecento metri, via Tommaseo incrocia la laterale di via Cava dove si trova un boschetto che, anche se un po' ripido, sarebbe il contesto ideale per proseguire fino a via M. Moretti da cui si raggiungerebbe infine la stradina sterrata delle scuole elementari che porta al parco Laiala. In alternativa si potrebbe riqualificare via M. Moretti che ha il vantaggio di essere una strada meno ripida ed è già dotata di un marciapiede. Occorrerebbe riqualificare tutte le strade menzionate con semafori a chiamata, attraversamenti pedonali e con la realizzazione di un adeguato e colorato percorso ciclopedonale. L’intero itinerario dovrebbe essere protetto dal traffico Per aumentare la sicurezza, i veicoli in quella zona non dovrebbero viaggiare a una velocità superiore ai 30 km orari.
Abbiamo provato a immaginare il percorso. Una famiglia tipo decide di esplorare il nuovo collegamento tra il Parco Ausa e il Parco Laiala. Inizia a percorrere il sentiero sterrato che passa dietro al Centro Commerciale Azzurro. Arrivati alla fine del percorso sterrato attraversa la strada grazie al semaforo a chiamata di Via Nicolò Tommaseo. Prosegue quindi lungo un piacevole marciapiede colorato, fino al boschetto che fiancheggia via Cava, raggiunge via M. Moretti dove troverà altre infrastrutture che l'accompagnerà fino al sentiero sterrato che la condurrà diritti al parco Laiala. La famiglia è contenta della realizzazione del passaggio perché si accorge che a San Marino qualcosa è cambiato e perché ha affrontato un bel percorso immerso nel verde senza i rumori e i pericoli del traffico stradale.
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Percorso (Prospettiva da Google Earth) via Niccolò Tommaseo Strada della Cava via G.G. Trissino via Lichene |
Il percorso ciclopedonale è una delle grandi priorità per la nostra Repubblica. Attraverso di esso si potrebbe garantire una mobilità alternativa e soprattutto si offrirebbe a tutta la cittadinanza uno spazio in cui prendersi cura della propria salute e del proprio benessere. Con un cambio di prospettiva e una ridefinizione delle priorità si potrebbe decisamente migliorare la qualità della vita dei sammarinesi.
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